Carmine Petrone e Fernanda Parisi
“Devo tutto a mia moglie. Se ho una laurea in farmacia, se sono Cavaliere del lavoro, se ho una famiglia così bella è merito suo” ripete Carmine Petrone agli amici. Industriale nel settore farmaceutico, dei suoi 85 anni ne ha trascorsi oltre 60 accanto a Fernanda Parisi. La conosce quando lei ha 16 anni e lui 22: Fernanda va a prendere il bicarbonato per le torte nella farmacia di suo padre, al corso Garibaldi, dove lui collabora alla gestione.
Gli mancano quattro esami alla laurea in Giurisprudenza e nota subito quella ragazza bella e volitiva che, finita la scuola, si iscrive a Farmacia. Carmine la segue in una laurea non destinata a lui, ma ai fratelli, e tiene il suo passo veloce nonostante lavori ormai a ritmi intensissimi.
Nel novembre del 1963 la discussione delle tesi; dopo quattro mesi, nella primavera del 1964, le nozze. Lui ha 29 anni, lei 23 e in sette anni di fidanzamento non sono mai stati da soli. Vogliono indipendenza e intimità e fuggono per la luna di miele negli Stati Uniti. Al ritorno vanno ad abitare in via Crispi, proprio di fronte al comandante Lauro che all’alba fa ginnastica in terrazza nudo, coperto solo da una panciera Gibaud. Alla stessa ora Carmine in veranda culla Raffaele, il figlio appena nato che di dormire non ne vuole proprio sapere. Il comandante lo guarda da lontano e sfotte: «Farmaci’ non tieni sonno?». Nasce una simpatia e Carmine si fa avanti: chiede, e ottiene, di diventare fornitore della sua compagnia di navigazione. Intanto Fernanda affianca il marito e studia: diventa una appassionata esperta di erbe.
Così Carmine va in Francia da Maurice Mességué e conquista il suo sì per aprire il primo negozio Mességué in Italia, diretto da Fernanda. Dopo cinque anni e mezzo, nel luglio 1970, arrivano i gemelli Massimo e Pierluigi. Impegnativi e pieni di una inesauribile energia fanno scappare decine di tate, mentre Fernanda affronta e supera il concorso da docente di Chimica alle superiori, dove acquisisce fama di insegnante inflessibile e temutissima. Negli anni Ottanta Carmine compra la farmacia Internazionale di via Calabritto, un sogno che suo padre aveva a lungo inseguito, e Fernanda ne diventa la regina indiscussa. Continua però a tenere saldo fra le mani anche lo scettro a casa: riceve nella bella villa di Marechiaro immersa nel verde, cresce i tre figli —anche a suon di paccheri, quando serve —fa proliferare le attività di famiglia che Carmine moltiplica. Lui guarda alla moglie con ammirazione e spesso si chiede come fa a fare tutto. Compresa l’organizzazione delle nozze dei tre ragazzi. Lei vuole siano festeggiate in casa, fra Napoli e Capri: Massimo ha più di 700 invitati, Pigi e Raffaele un po’ meno di 600. Nessuna sfida la impensierisce e la festa più bella da allestire resta il Natale. «Devo tutto a mia moglie» ripete lui alzando il calice e sorridendo del suo spirito maschilista, sgretolato da una donna che regna su un mondo di uomini.
Anna Paola Merone
fonte
Corriere della Sera